La storia dell'uomo riccio

La pattinatrice nel cielo di marmo lucente

Foto dell'opera: La pattinatrice

2011
Scultura stratificata in plexiglas, illuminazione incorporata nella base
Cm. 35 x 30 x 7,5
Collezione privata

Vi propongo uno stralcio della poesia di Helma Maessen che ha in parte ispirato questa opera:
“Un cielo di marmo lucente / Una pista di ghiaccio nel cielo di marmo lucente / macchie scure la rasentano a gran velocità / punti minuscoli / tracciano con le lame dei pattini solchi nel ghiaccio che si arriccia / La vita sottosopra”*. La pattinatrice è un omaggio esplicito ad Anna Politkovskaja, entra in scena con le parole dell’uomo riccio della mia storia: “Ora tu sei tutta ali, tutta… ricompari nelle vesti di una pattinatrice. Pattini volando, con braccia e gambe dispiegate. Con due dita a forma di V intagli nel cielo una linea frastagliata di luce”. Prosegue il narratore: “Sulla tua fronte un cerchietto ambiguo: il foro di un proiettile omicida o il segno del terzo occhio? Con le lame dei tuoi pattini continui a incidere verità. Spicchi come una stella filante che brilla nel cielo color lavagna. Lo spessore del ghiaccio si assottiglia e per continuare a pattinare devi per forza andare a gran velocità”.

*Rifrazioni di luce / Brekend licht, Moby Dick, 2009.