Il sole entrò improvvisamente nel mio atelier. Seduto a un tavolo a scrutare le linee di un disegno, al baluginio della luce riflessa del moto ondoso del lago, le vidi ondeggiare, e poi, dopo qualche istante, prendere colori che sfumavano dal rosa-violetto al verde chiaro-azzurro. Tutti i dettagli del disegno si mescolavano tra loro e creavano uno spettacolare intreccio di forme e colori. Rapito da quel miraggio, mi sentivo tutt’uno con la forma vivente della natura. Durò qualche istante. Lo sigillai in me intitolando il disegno “Sole dentro”. Lo tradussi poi anche in una opera luminosa che entra in scena nel Prologo della Storia dell’uomo riccio.