Grande Opera n.6

Atlanta Opus Epicum

1981 – 1982
Struttura stratigrafica in plexiglas
cm. 200 x 257 x 10,5
Fondazione Volker Feierabend, Milano

L’opera segna un traguardo importante: è la rappresentazione tridimensionale di un corpo psicosomatico luminoso, risultato di una serie di lunghi studi preparatori – di anatomia e di autori come Freud e Lacan – e preceduto da disegni e opere su singoli organi. Nasce dalla visione per me sconvolgente del Cristo dell’Altare di Isenheim a Colmar, si incrocia con la fascinazione per i movimenti di Lindsay Kemp che suggeriscono l’immagine di un astronauta, e apre a una nuova fase di rappresentazione del corpo umano, in particolare quella degli “olotratti’”.